1.4.1: La pianificazione

La pianificazione si identifica con quell'insieme di processi atti al bilanciamento della domanda e dell'offerta al fine di definire una sequenza di azioni che consenta al meglio il soddisfacimento delle "regole di business" predefinite." [SCM-Glossary, Atos, 2000]

In sostanza, con la pianificazione si cerca di predisporre l'offerta in base alla percezione che si ha della domanda dai dati a disposizione, in modo da raggiungere pienamente gli obiettivi prefissati; in un'ottica di gestione integrata, la pianificazione avviene a livello dell'intero processo al fine di poter massimizzare l'efficienza e al contempo diminuire i costi e più in particolare interviene:

  1. Nelle valutazioni delle risorse e delle capacità del sistema non solo a breve (valutazioni tattiche) ma anche e soprattutto a medio-lungo termine (valutazioni strategiche) della configurazione della supply chain;
  2. Nelle valutazioni delle capacità di gestione del magazzino, dell'aggregazione e dell'ordinamento delle esigenze della domanda, nella valutazione dei canali di distribuzione, delle loro caratteristiche ed esigenze, nella valutazione delle componenti dell'area produzione;
  3. Nella valutazione dei prodotti, della capacità di commercializzare e di gestire le fasi di entrata ed uscita del prodotto e del suo ciclo di vita;
  4. Nelle decisioni di marketing, "make or buy", nelle decisioni logistiche, di produzione e distribuzione;
  5. Nella gestione della struttura di pianificazione cosi creata.

Valutazione delle risorse a breve e medio-lungo periodo

E' fondamentale, per pianificare un intero processo produttivo, procedere ad una valutazione globale della sua struttura, delle sue risorse, del tipo di mercato di sbocco, al fine di comprendere ed eventualmente correggere, se possibile, alcune storture strutturali o "colli di bottiglia" che possono caratterizzare il processo produttivo: è quindi possibile definire quali possono essere le potenzialità del sistema, e quindi procedere a determinare gli obiettivi ragionevolmente attendibili.

Certamente vi sono casi in cui la struttura della catena del valore non può essere modificata: se ad esempio in un determinato punto della filiera si trova un monopolista che normalmente "appesantisce" il sistema produttivo perché cronicamente inefficiente, è evidente che, specialmente nel breve termine, non è possibile mutare in alcun modo la situazione strutturale. Tuttavia, sarà sempre possibile valutare soluzioni alternative o "lenitive" del disagio produttivo, ma soprattutto, nel medio e lungo periodo le imprese possono pensare di valutare se muoversi al fine di ricercare canali o sbocchi alternativi. Questo è un esempio estremo, ma rende l'idea di come una pianificazione globale contribuisce all'appianamento di problemi che le singole imprese magari sono impossibilitate a risolvere e che, al contrario, una visione globale ed integrata della gestione del sistema produttivo (SCM) può risolvere con i benefici già descritti.

Valutazione magazzino, domanda, distribuzione, produzione

Si tratta delle valutazioni fatte in base al flusso di informazioni che derivano da tutta la supply chain ed in base alle quali vengono prese le decisioni di pianificazione (definizione di una sequenza di azioni); in particolare per quanto riguarda il magazzino, si tratterà di determinare un univoco metodo di valutazione (ad esempio FIFO o LIFO) di modo che i dati da valutare possano essere il più omogenei possibile tali, cioè, che non vi possano essere discordanze e permettere previsioni quanto più precise possibili. La stessa logica si applica alle componenti dell'area produzione, seppur avendo l'accuratezza di tener conto delle differenti problematiche che ogni impresa può avere nel proprio processo produttivo.

Per quanto riguarda l'analisi della domanda (aggregazione ed ordinamento delle preferenze della domanda), la valutazione deve riguardare il mercato di sbocco, cioè il cliente finale: oltre al forte risparmio sui costi derivante da un unico processo di valutazione, si assiste al miglioramento dell'efficacia dell'analisi; infatti si tratta di un'azione condotta globalmente, sia rispetto alle esigenze di tutta la filiera, sia rispetto al mercato di riferimento, cosa che ne permette una visione migliore.

All'analisi della domanda si affianca l'analisi dei canali di distribuzione sia tra le imprese della filiera, sia verso il mercato di sbocco: in questo caso si tratta di valutare le principali soluzioni sotto il profilo dei costi e dei vantaggi per l'intera filiera, sfruttando sempre i vantaggi dei minori costi e della maggiore efficacia.

Valutazione del prodotto e del suo ciclo di vita

Si tratta di valutare parallelamente, sia le caratteristiche tecniche e fisiche del prodotto (o del servizio), sia il rendimento commerciale attuale e previsto, incrociando tali dati con il ciclo di vita del prodotto. Questo tipo di informazioni è intrinsecamente correlato ed interdipendente con "l'area" di valutazione relativa al processo produttivo o alle modalità di prestazione del servizio.

Decisioni del tipo "make or buy", strategie di marketing e logistiche.

Il flusso di informazioni cosi creato, permette di fissare più chiaramente gli obiettivi di mercato potenzialmente raggiungibili su basi più sicure e solide e, conseguentemente, di adottare le strategie che si ritengono più opportune per facilitarne il conseguimento con riguardo ad ogni singolo anello della supply chain; si tratta di strategie di marketing, di decisioni del tipo "make or buy", che, a loro volta, determinano le scelte logistiche, di produzione e di distribuzione.

Infine, nella fase di pianificazione, si pongono le basi per la gestione della struttura di pianificazione stessa, ad esempio curando e verificando che la qualità e la quantità delle fonti, delle informazioni ricevute ed dei canali utilizzati sia del livello desiderato, valutando cambiamenti o miglioramenti, operando per migliorare l'elaborazione e la gestione della pianificazione.



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